giovedì 19 luglio 2007

...E non ho fotografato la lince




...E non ho fotografato la lince

di Laura Tavanti




Sono tornata l'altro ieri da un viaggio di lavoro vicino Siviglia, per la progettazione di un giardino in una villa in stile moresco che mi sta assorbendo molto.

Mi piace la Spagna, soprattutto in questo bel periodo che sta vivendo. Si respira nell’aria vitalità e innovazione.


Ne ho approfittato per visitare il Parco naturale "Donana" che non conoscevo, parco che è’ stato messo nella lista dell’Unesco come Patrimonio dell’umanità.

E’ un parco naturale di quasi 60.000 ettari di cui 8.000 protetti, che dall’entroterra si estende fino all’Atlantico, con panorami estremamente vari: si passa infatti da pinete a boschi di quercus suber, da acquitrini e paludi, da lagune a dune, e poi a lunghe spiagge bianche sull’Oceano.

Il parco è ricco sia di flora che di fauna.
Arrivati al centro di visita "El Acebuche", la prima cosa che ho visto è stato un imponente nido di cicogna che troneggiava sulla cima del tetto della casa. Incredibile!


Affittato un fuoristrada e accompagnati da Juan, la nostra guida, abbiamo iniziato il viaggio all’interno del parco. Attraversate vaste pinete composte da bellissimi esemplari di pini pinòneri, con folta chioma tondeggiante a fusto basso , poi boschi di querce, è incominciata la bellissima macchia mediterranea; lentisco, erica arborea, palmiti, payllirea, cytisus e – come vera protagonista di quel paesaggio, con mia grande sorpresa - la lavanda Stoechas che forma spontaneamente dei grandi raggruppamenti creando un effetto notevole.


Nel sottobosco vivono molti animali ; cervi, linci iberiche, volpi ( zorro in spagnolo) conigli selvatici,aquile imperiali, cicogne bianche e nere etc.
Dai finestrini del nostro fuoristrada abbiamo intravisto in lontananza una lince, che purtroppo non ho fatto in tempo a fotografare.

Durante una sosta, però, sono riuscita a sorprendere e riprendere questo delizioso gufo che dormicchiava in mezzo ai fiori. Lì ce ne sono molti, anche di giorno , sonnecchiosi, ma bene in vista. La prima cosa che ci ha raccomandato la guida, (stupendo) è stata di rispettare il silenzio per tutto il viaggio.


Andando avanti il paesaggio è diventato piatto ma molto affascinante. Prima abbiamo attraversato degli acquitrini caratterizzati da piante palustri: junco, stipa, typha latifolia e da varie specie di uccelli acquatici e anfibi; poi ampie lagune popolate da una fauna ricca e colorata.
E poi …….un mare di fenicotteri.


Il tramonto ci ha sorpresi sulle dune, davanti all’Atlantico, con l’orizzonte incendiato da un sole enorme che poi si è attenuato nei colori dorati di uno splendido crepuscolo.


A tarda notte siamo rientrati in albergo.
Ero veramente stanca ma davanti agli occhi avevo i colori, le immagini, le emozioni delle atmosfere così diverse di questa giornata particolare
(01/07/2007)

Da La Voce del Giardino


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